I flussi di cassa hanno grande rilevanza nella gestione di un’impresa poiché da essi dipende la liquidità, ovvero il denaro disponibile per i pagamenti verso fornitori, dipendenti, fisco e tutto il resto.
Si definisce flusso di cassa ciò che determina una variazione di liquidità (Cash Flow in Inglese). I flussi di cassa hanno dinamiche particolari che possono cogliere di sorpresa anche le imprese in crescita. Per comprendere meglio l’argomento, evidenziamo le loro differenze rispetto a costi e ricavi. Prendiamo ad esempio una fattura di vendita: quando emetto fattura registro il ricavo nel conto economico, quando il cliente paga registro un flusso di cassa in entrata. Queste due operazioni possono avvenire a distanza di tre-quattro mesi l’una dall’altra, anche a cavallo di due annualità differenti. Lo sfasamento temporale tra questi due eventi è una cosa normale nei rapporti tra imprese, ma possono diventare un problema serio per un imprenditore inesperto, che non è ancora in grado di calcolare bene gli effetti dal punto di vista finanziario.Ci sono infatti diverse spese che, per loro natura, richiedono il pagamento immediato (costo del personale, affitti, leasing, eccetera). Questi fattori combinati possono dar luogo a una mancanza di liquidità anche nelle aziende che hanno un risultato di esercizio positivo. In pratica, nel calcolo dell’utile si considerano le fatture emesse, mentre le disponibilità liquide dipendono da quando le fatture sono effettivamente incassate. Il prospetto più utilizzato dagli imprenditori per analizzare i risultati della propria azienda è il conto economico (costi e ricavi), che però, purtroppo, non li aiuta a tenere sotto controllo i flussi di cassa. Per monitorare la liquidità occorre fare un passaggio in più, ovvero individuare tutte le operazioni che hanno una distanza di tempo tra il momento in cui si ha un effetto economico (principio di competenza) e quello in cui si determina il corrispondente effetto finanziario (principio di cassa).Lo strumento utilizzato per il calcolo dei flussi di cassa è il rendiconto finanziario. Si tratta di un prospetto redatto al termine dell’esercizio attingendo i dati dal bilancio di chiusura. L’analisi consuntiva potrebbe apparire inutile in quanto, in teoria, a fine anno il calcolo dei flussi di cassa si ottiene con una banale sottrazione: LIQUIDITA' FINE ANNO - LIQUIDITA' INIZIO ANNO. In realtà, l’analisi di ciò che è accaduto nel recente passato, è il primo passo per poter preparare dei prospetti previsionali (budget) affidabili. Per preparare un budget finanziario che aiuti davvero l’imprenditore a misurare i fabbisogni finanziari futuri è necessario avere ben chiari i fattori che hanno determinato i flussi di cassa dell’annualità trascorsa. Solo le medie e grandi aziende (sopra i 50 dipendenti) sono obbligate a redigere il rendiconto finanziario. Per tutte le altre non ci sono rigide regole contabili da osservare e si può dunque adottare lo schema che meglio aiuta a capire quali sono i fattori che determinano i flussi di cassa. I valori da inserire nel rendiconto finanziario si ricavano dalla combinazione dei dati di conto economico e di stato patrimoniale. Rispetto a questi ultimi si considera la variazione (Δ che si legge delta), ovvero la differenza tra i valori dell’ultimo bilancio e quello precedente. In questo modo si otterrà la base per un Cash Flow Previsivo che sarà di fondamentale importanza per l'azienda per calcolare con largo anticipo, i propri fabbisogni finanziari. Questo essenzialmente significa mantenere il controllo della situazione e ad evitare pericolose crisi di liquidità. Significa anche potersi recare in banca per tempo e molto preparati, e facilitare così l’accesso al credito.
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